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mar 6, 2016 - Notizie    12 Comments

La semantica fantastica e il Potere

La notizia dell’accettazione da parte della Crusca del termine “petaloso” mi sorprende. L’Italiano è una lingua molto elegante e, come ogni lingua, portata ad adattarsi alle innovazioni e neologismi sopratutto con l’avvento dei social network che hanno rivoluzionato la comunicazione di massa ben più della televisione e del libro. I bambini, si sa, sono ricchi di fantasia perchè hanno il vantaggio di avere tutto un mondo da conoscere e la mente è ancora libera dagli impacci dell’esperienza e dunque più pronti a giocare con le parole. I neologismi sono un aspetto dell’infanzia che alla lunga diventano una forma artistica di espressione nella vita adulta perchè gli artisti sono bambini dentro in fin dei conti. Il gioco delle parole è caratteristico nella letteratura inglese poichè l’inglese ha toni musicali e gli inglesi sono un popolo legato ad un universo magico ( le radici culturali celtiche ). Un inventore di semantica fantastica è Lewis Carroll ( Charles Lutwidge Dodgson ) che ha scatenato la sua verve di bambino interiore nel suo capolavoro “Le avventure di Alice al di là dello specchio”. Gli esempi di semantica fantastica sono tanti.

Uno degli esempi più belli è un versetto della poesia del Mostrilo:
Era il brustilo;sveltosi i tàssili trottoschiellavano tra i tratterelli;
tutti tristili stetter gli straccili e startuttivano i verdocelli”.

questa è la traduzione italiana della versione originale Jabberwocky che è un’autentica girandola della lingua inglese con entusiasmo del bambino interiore senza malizia:

Twas brillig, and the slithy toves
Did gyre and gimble in the wabe;
All mimsy were the borogoves,
And the mome raths outgrabe.

il gioco delle parole sarà anche caratteristica del Futurismo italiano con Marinetti che devasta la semantica letteraria tradizionale introducendo per la prima volta nella “letteratura alta” le onomatopee in Il Bombardamento:

( … )
forza che gioia vedere udire fiutare tutto
tutto taratatatata delle mitragliatrici strillare
a perdifiato sotto morsi schiaffi traak-
traack frustare pic-pac-pum-tumb bizz-
( … )

Questa forma espressiva non riporta alla mente le entusiastiche descrizioni dei bambini ? Un nuovo livello di semantica fantastica è stato raggiunto da un altro artista della lingua inglese che è George Orwell che ha voluto ridicolizzare la mania degli acronimi che affliggeva soprattutto il linguaggio professionale dell’economia e dell’arte militare e, con profetica visione ( Orwell sembra aver capito tutto della modernità del XX secolo ), mettere alla berlina la tendenza della comunicazione massificata ad “uccidere” la semantica tradizionale a beneficio del guadagno del tempo in nome di gestione “efficiente” ( l’era del multitasking odierno ). L’invenzione semantica di Orwell, brillante satira del linguaggio dello Stato e del Potere, prende il nome di “Neolingua” nel famoso romanzo distopico 1984. La semantica fantastica in chiave satirica di Orwell è da tempo argomento di lunghi studi e analisi ma in questa sede vorrei far notare l’acume dello scrittore che fu non solo anarchico nelle idee ma pure nelle parole:

( … ) art uno virgola cinque virgola sette approvato indistint stop proposte in art sei bisplusridicole concern psicodelinguere annullate stop nonluogoprocedere ( …)

Una frase che rimanda alla memoria l’uso del telegrafo e dei telegrammi all’epoca uno degli strumenti di comunicazione più diffusi ( la televisione nel 1948 stava appena iniziando ad essere una realtà tecnica nella società ) . Orwell ha voluto mettere in guardia i lettori dalla potenza manipolativa di acronimi che “fanno a pezzi” il senso compiuto di una frase offrendo l’illusione di un’ “immediata comprensione” ma che in realtà riducono all’individuo la scelta di parole diverse e rendono non convenienti i sinonimi. La povertà del vocabolario è uno degli scopi per il Potere che si preoccupa di non lasciare agli individui il libero arbitrio di costruirsi un linguaggio tale da poter contrastare un discorso con le “armi” offerte dalle parole e dalla conoscenza delle parole utili.

L’allarme di Orwell sulla condiscenza di alti istituti della lingua e dei media sull’ “infantilismo” di neologismi va sempre tenuta in considerazione per evitare che le nuove generazioni rischino di restare Al di là dello Specchio . L’opera di Carroll potrebbe diventare per i bambini del futuro  ”paginoso” come l’espressione che utilizzai senza malizia da piccolo per un libro “imponente”.

GABRIELE SUMA