feb 28, 2025 - Notizie    1 Comment

Tragedia e Spettacolo

Anni ’20, giornali e televisione stavano per cambiare il mondo e nel processo avevano creato un nuovo genere di comunicazione : il sensazionalismo.

Diventava successo editoriale fare leva sulla curiosità e sul gusto per i disastri e le tragedie.

Un caso subito divenne famoso negli USA a riguardo della drammatica storia di William Floyd Collins, un appassionato esploratore di caverne che nel 1924 aveva scoperto una nuova sezione di una caverna nominata “Sand Cave” ( cava di sabbia ) nello stato del Kentucky.

Egli ne voleva fare un attrazione turistica, ritenendo di poter ampliare l’ingresso per i visitatori dopo aver stabilito un accordo con dei proprietari del terreno offrendo anche loro di condividere la prospettiva di successo economico del sito.

Si faceva aiutare da un altro avventuriero del turismo Doyle Beasley. Floyd aveva passato così tanto tempo ad esplorare caverne fin dalla giovane età guadagnandosi stima come speleologo.

Le operazioni cominciarono quasi subito. l’esploratore conosceva l’esistenza di uno stretto passaggio che impediva ulteriori progressi. Collins si convinse di poter superare quell’ostacolo. Alcuni mesi dopo riprese i lavori resi difficoltosi da imprevisti climatici quali abbondanti nevicate che rendevano difficili i lavori di adattamento del passaggio pur costituito da roccia molto facile da scavare.

Si progettava persino di farci passare un binario per far portare i turisti nel passaggio.

Con accanimento e fatica si era ampliato il passaggio ad una profondità circa quindici metri terminando con un ostruzione già nota in precedenza da anni. Floyd non esitò a superare lo stretto passaggio che portava ad una sezione più profonda ma molto più larga ed adatta anche per visite turistiche.

Ad un certo punto la lampada iniziava quasi a spegnersi per poco ossigeno presente spingendo l’esploratore a tornare indietro. Nel momento in cui stava per uscire dallo stretto passaggio un crollo della sezione gli bloccò un piede mentre stava tentando di uscire.

Una roccia pesantissima aveva immobilizzato parte del suo corpo pur non uccidendolo o ferendolo.

Il caso volle che un ragazzino presente in zona andò a cercarlo nella grotta e sapendolo in difficoltà andò a chiamare un fratello minore di Floyd. Mentre si tentava subito di scavare per liberarlo, a Floyd veniva passato cibo e coperte sia per l’inverno sia per le già basse temperature dell’ambiente sotterraneo.

Essendo risultati i tentativi inutili, furono chiamati infine dei chirurghi nella prospettiva estrema di dover amputare il piede. Ogni tentativo di raggiungere Floyd però falliva ed anche uso di corde per tirarlo via era inutile. Il giornale Louisville Courier Journal inviò un giovanissimo reporter, Miller, che trasformò la vicenda in un caso che commosse l’America del tempo. Il giornalista era anche abbastanza sottile e basso da poter arrivare molto vicino a Floyd per poter fare anche addirittura interviste con lui di suo ben lieto di poter parlare con qualcuno in una condizione di semi-immobilità da ormai vari giorni.

Il ragazzo si preoccupò anche molto dell’imprigionato e si diede da fare per un modo per tirarlo fuori mentre teneva illuminato e caldo l’ambiente.

I giornali continuavano a mantenere l’attenzione dell’opinione pubblica a riguardo e le radio appena introdotte diffusero la storia moltiplicando l’interesse mediatico. In poco tempo si riversarono in zona migliaia di curiosi oltre ai volontari determinando addirittura la crescita di servizi di ristorazione per i visitatori.

Di fronte alla caverna ai moltiplicavano bancarelle e la gente mangiava e sostava in area come se fosse un attrazione.

Tuttavia gli sforzi erano vani e un ragazzino noto come Maddox disse che Floyd era ormai in condizioni estreme nonostante ogni possibile aiuto. Poco tempo dopo ci fu un imprevisto collasso della caverna interrompendo i contatti fra i soccorsi e Floyd.

I soccorritori decisero di fare un ulteriore sforzo scavando in verticale direttamente sul punto dove doveva esserci immobile il malcapitato con costose macchine da scavo. I lavori però erano lenti e difficili e Floyd era stato tagliato fuori da cibo e riscaldamento e quindi era anche questione di tempo ormai.

Floyd era già ormai senza vita quando riuscirono a raggiungerlo ma la comunità del Kentucky pensò di non riportarlo in superficie considerando quel punto la sua tomba.

Subito dopo svanì come neve al sole tutto il “circo mediatico” intorno alla caverna. Migliaia di persone lasciarono la località e tornavano normali le attività locali.

Tuttavia continuarono ancora per qualche tempo a circolare varie leggende alimentate dalla radio e dai giornali come illazioni di truffe e strumentalizzazioni macchinose per puro scopo di lucro incolpando un po’ tutti i coinvolti della vicenda compreso il povero Floyd.

Ci fu pure un inchiesta giudiziaria per verificare eventuali truffe mentre i proprietari della zona misero su un modo per consentire ai turisti di visitare la tomba a pagamento.

Ad un certo punto invece di trasferire i resti in un cimitero si decise allora di fare una bara di vetro pur di mantenere ancora il bizzarro pellegrinaggio.

Ad un certo punto però il suo corpo imbalsamato non si trovò più nella bara, portato via da dei tombaroli e recuperato solo poco dopo. I resti di Floyd ritornarono al sito della tomba poi messa sotto la protezione federale. La famiglia di Floyd ottenne infine il diritto di chiudere l’accesso pubblico alla tomba.

Il tragico caso era rimasto nella memoria degli americani così intensamente che il regista Billy Wilder nel 1951 aveva diretto “Ace in the Hole” ispirandosi al caso di Floyd mentre sono stati fatti anche vari spettacoli teatrali in sua memoria nel corso degli anni.

GABRIELE SUMA

1 Comment

  • RI’icordo di aver visto il film del grande Billy Wilder,giunto in Americasa fuggitivo da un’Europa infestata dall’autocrazia dittatoriale allora rappresentata dal nazismo.Un grande Kirk Douglas come attore.Il nazismo apparteneva ormai al recentissimo passato,ma la società purtroppo aveva anche altri mali,eterni e ubiquitari,cui solo gli uomini veramente liberi e che conoscono la vera pietà e la fratellanza universale possono sfuggire.Buon lavoro

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