nov 7, 2023 - Notizie    No Comments

Un samurai insolito

Ryoma Sakamoto nacque il 15 novembre 1835 vicino al castello di Kochi. Era il più piccolo dei figli della famiglia Sakamoto.

Aveva 21 anni meno di suo fratello maggiore, Gonpei, e 19 anni meno della sorella, Chizu. Gli anni di nascita e morte dell’altra sorella, Ei, sono tuttora sconosciuti, e la terza sorella, Tome, che Ryoma ammirava di più, aveva tre anni più di lui. Il ramo principale della famiglia Sakamoto erano i mercanti Saidaniya, noti sopratutto per il commercio del sakè.

Ryoma era stato un giovane molto irrequieto, si racconta che avesse litigato con il figlio di un samurai sfidandolo pure ad un duello conclusosi in parità.

All’età di 14 anni, Ryoma entrò ufficialmente nell’Hineno Dojo per apprendere la tecnica della scherma, all’età di 19 anni andò poi ad Edo per affinare ulteriormente le proprie capacità nel campo. Nella capitale dello Shogunato ( la futura Tokyo ) entrò infine nella celebre Chiba Dojo, scegliendo la scuola di spada Hokushin Itto-Ryu, uno stile di scherma rapido ed offensivo.

Nello stesso anno giunsero le “navi nere” della Marina degli Stati Uniti d’America comandate dal commodoro Matthew Calbraith Perry allo scopo di far aprire il Giappone al mondo dopo quasi mezzo millennio di isolamento imposto dallo Shogunato dei Tokugawa.

Ryoma dovette passare del tempo a Shinagawa, oggi un area metropolitana di Tokyo, facendo parte di una guarnigione quando lo Shogunato stava respingendo le richieste statunitensi.

Il giovane studente di scherma, durante questo periodo, elaborò un nuovo modo di vedere le cose con il contributo dato dalle idee del filosofo e pittore Shoryo Kawada e del viaggiatore e samurai Nakahama Manjiro. Il giovane si convinse della necessità per la nazione di accogliere il prima possibile il progresso portato dal mondo esterno. Di conseguenza entrò nel Tosa Kinnoto, una formazione politica anti-Shogunato sotto l’ala protettrice del suo amico samurai Takechi Zuisan del clan Tosa. In poco tempo fece anche parte di un attivo gruppo di cospirazionisti con un centro di operazioni nella prefettura di Yamaguchi.

Subito dopo entrò nella scuola navale seguendo Katsu Yasuyoshi il più affermato ingegnere navale del Giappone, che, inviato per ucciderlo, si convinse di risparmiarlo ritenendolo importante per il futuro del Paese. Gli Shinsegumi, la “polizia segreta dello Shogun”, scoprirono l’organizzazione di cui faceva parte Ryoma e scatenò contro di essa una spietata repressione che fece chiudere anche la scuola navale di Katsu.

Ryoma sopravvisse ed entrò al servizio del clan Satsuma, uno dei clan più importanti del periodo come commerciante con base a Nagasaki. Era il periodo del “Kamiyama Shachu”, società mercantile marittima gestita da samurai senza padrone ( ronin ).

Ryoma divenne uno dei principali leaders, promuovendo con successo una potente alleanza fra i clan di Satsuma e Choshu in chiave anti Shogunato Tokugawa. Poco tempo dopo Ryoma cadde vittima di un attentato di agenti Tokugawa di Fushimi, scampando al pericolo a malapena;fu curato dai Satsuma. Durante la convalescenza si sposò e si allontanò dalla politica per qualche tempo trovando rifugio sul monte Kirishima nel feudo dei Satsuma.

Riprese le attività come mercante, stimolando lo sviluppo della prefettura di Shimane e con abilità riuscì a far portare nella rete anti-Shogunato anche il potente clan Tosa.

Di conseguenza lo Shogunato guidato da Yoshinobu Tokugawa cedette alle pressioni dei clan Satsuma-Choshu-Tosa per restituire poteri alla corte imperiale dopo secoli.

Ben presto si scatenò la vendetta di Edo e Ryoma, a 33 anni, venne assassinato presso Kyoto dagli spietati agenti Mimawarigumi paragonabili oggi ad una sorta di assassini segreti del governo.

Oggi il personaggio e la sua stessa storia sono diventati parte della mitologia della nazione. La popolarità nasce dal fatto che si tratta di un samurai che aveva cambiato il corso della storia evitando la violenza quanto possibile preferendo piuttosto la diplomazia anche tramite il commercio per evitare in questo modo spargimento di sangue del proprio popolo, sognando un futuro migliore per esso e per le generazioni a venire.

GABRIELE SUMA

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